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STIAMO MORENDO DI SOLITUDINE
La solitudine diventerà in breve il maggior malessere americano (scrive Buscaglia), ed io aggiungo non solo americano, mondiale. Cosa sta accadendo? Come è possibile una società come la nostra, fondata sui mezzi di cumunicazione, in cui i trasporti ed i tempi di trasporto si sono così ridotti stia ammalandosi cronicamente di solitudine? Perchè questa solitudine arriva ad essere insopportabile?
Una risposta alla volta se possibile.
Cosa sta accadendo? Sta accadendo che stiamo divenendo sempre più intolleranti e spaventati. Intolleranti perchè pensiamo che gli altri debbano essere come noi per filo e per segno. E questo non ci permette di apprezzare le differenze. Intolleranti perchè anche nella convivenza non sopportiamo le differenze nelle abitudini figuriamoci su cose più importanti. Non siamo disposti ad ascoltare ma a farci ascoltare. Siamo molto presi da noi e poco dal prossimo. Pensiamo di sapere tutto e di avere le risposte sulla vita degli altri. E poi siamo spaventati a morte, siamo spaventati da chi non conosciamo e non riusciamo più a scorgere l’opportunità. Provate ad andare a regalare qualsiasi cosa ad un estraneo e vi accorgerete che molti rifiuteranno. Siamo completamente condizionati da quello che una persona ci potrebbe fare o chiedere in negativo. non riusciamo più a pensare che ci siano grandi opportunità dietro un incontro.
Come è possibile che ci stiamo ammalando di solitudine nonostante i mezzi tecnologici favoriscano? I mezzi tecnologici favoriscono fino ad un certo punto perchè sotto certi profili impigriscono e non favoriscono relazioni reali. Internet può essere anche uno strumento per nascondersi e poi quando si hanno contatti reali che succede? Si hanno enormi difficoltà! Basta pensare alla diffusione che stanno avendo i corsi fatti on line o audio-tape o video-tape. Sfuggendo l’aula che è un enorme occasione di incontri incredibili! Sembra quasi si stia perdendo l’allenamento ad entrare in contatto con nuove persone , ci stiamo disabituando. Ricordo ancora la sensazione di sforzo che feci ad andare a frequentare dei corsi di formazione le prime volte perchè nnon conoscevo, non sapevo, erano molte le incognite. Ebbene vinsi la resistenza ed ebbi ragione. Oggi per me è naturale e vi posso garantire che in questi anni ho incontrato delle persone veramente fantastiche a cui voglio veramente bene!.
Perchè questa solitudine arriva ad essere insopportabile? Perchè ci arriviamo impreparati, perchè arriva all’improvviso ed è subita. la solitudine scelta è stupenda, trascorrere una giornata da soli nella natura è una esperienza mistica. Subire invece una solitudine non scelta, una solitudine dovuta al rifiuto degli altri è dolorosa. E poi c’è anche l’aspetto che per moltissime persone stare da soli con se stessi non è per niente facile. Questo perchè non si è mai affrontato un percorso di consapevolezza.
Quando ci si evolve, quando arriviamo a sapere esattamente chi siamo siamo liberi di scegliere quando stare da soli o quando con gli altri. Stiamo stupendamente da soli come con gli altri. Non dipendiamo da nessuno, stiamo con noi stessi pienamente. Riusciamo a costruire legami quando e come vogliamo. Non abbiamo paura di dire no o di rimanere soli.
E voi cosa ne pensate? Come vivete la solitudine? Avete storie di solitudine da raccontare?
Con il cuore
Luigi
FIDARSI E’ BENE?
Da diverse settimane ragiono su uno dei temi più dibattuto negli ultimi decenni ed oggi quanto più attuale: quello della fiducia negli altri.
Sono convinto che questo sia uno dei temi centrali della nostra epoca, e proprio su questo si giocherà gran parte dei nostri destini.
Vi faccio una prima domanda: secondo voi oggi possiamo permetterci di non avere fiducia? Oggi in una situazione di instabilità economica, sociale, spirituale, politica, possiamo ritenere il tema della fiducia superfluo?
Qualcuno potrebbe ritenere questo argomento superato, romantico, robba d’altri tempi ormai trita e ritrita. Io sono del parere esattamente all’opposto.
E’ ormai un dato acquisito che questa società oggi si fondi sulla paura. Moltissimi messaggi dei media creno instabilità, insicurezza, senso di precarietà, paura. Ci sentiamo minacciati da tutte le parti ed abbiamo la necessità di individuare un nemico. L’extracomunitario, il gay, il diverso etc…Poi scopriamo che il maggior tasso di violenze si consuma dentro le nostre case. Il nostro nemico nelle famiglie? Il nostro nemico noi stessi? Forse…
Può una società fondata sulla paura avere un futuro? Può una società in cui c’è una dilagante indifferenza e diffidenza superare una crisi economica che non ha precedenti nella storia?
Se è vero che qualcuno sostiene che questa sia la civiltà dell’empatia (James Refkin) e che questo viene individuato come antitodo alla crisi economica e non solo.
Se è vero che il sistema della rete internet ha dimostrato grandissima solidarietà e comunanza di fronte ai disastri naturali (vedi Haiti).
Se è vero che nelle nuove generazioni, tra i giovani il valore più richiesto è quello dell’amicizia (amicizia autentica, disinteressata sia chiaro) e che in generale le persone mettono al primo posto la qualità delle relazioni.
Allora c’è qualcosa di diverso da quello che ci raccontano i media, c’è una esigenza di fratellanza negli esseri umani. C’è ancora del buono…
Leggevo oggi le risposte ad una domanda su yahoo: “ti fidi degli altri e se non ti fidi da cosa dipense?”. La gran parte rispondeva: “ho ricevuto una coltellata, ho ricevuto un tradimento etc… ed allora non posso più fidarmi degli altri”.
Ma ti rendi conto che se non ti fidi degli altri, gli altri non possono fidarsi di te? E’ questione di attitudini e di atteggiamenti mentali. Di questo passo si va verso l’isolamento, la solitudine, l’anestesia emotiva…
Significa trascorrere una esistenza nella rinuncia all’amore, all’amicizia.
Ma noi siamo fatti per amare, per stare con gli altri, per nutrire sentimenti di fratellanza!
Diversi studi ci mostrano un cinismo dell’essere umano rispetto agli estranei, essi hanno bisogno di argomentazioni a favore dell’affidabilità dell’altro. Questo significa che quando noi incontriamo persone che non conosciamo abbiamo bisogno di dati oggettivi a favore della loro affidabilità. Significa costruire un mondo di rapporti ideali, virtuali. In questo modo si rinuncia all’esperienza come cartina di tornasole.
Allora va bene l’incontro attraverso dei match computerizzati in cui inseriamo tutti i nostri dati e verifichiamo la compatibilità.
Ok che tristezza però! Ridurre i rapporti interpersonali, le relazioni a dati statistici e matematici.
Possiamo uscire da questo appiattimento emotivo che va bene solo ai nostri governanti? Possiamo uscire dalle prigioni emotive che noi ci siamo creati?
Io sono molto fiducioso, possiamo!
Parlerò di questo e di altro in occasione di:
Seminario gratuito:
COMUNICAZIONE AD ALTO IMPATTO
Nelle relazioni, con te stesso, in pubblico
Mi piacerebbe che partecipassi anche tu.
Info:
Associazione per il benessere del corpo e della mente Via Nomentana 248 – 00162 Roma tel. 06.86391867 – 349.8702672 • www.manipuraram.com email:info@manipuraram.it
Ci sarà un dialogo aperto, un dibattito continuo.
Credo che il tema valga la pena non credi?
Con il cuore
Luigi
LA RUOTA DELLA VITA
Uno dei primissimi libri di crescita personale che lessi fu: “Leader di te stesso” di Roberto Re. Non sono un gande ammiratore di Re però devo ammettere che questo libro è estremamente valido per iniziare un percorso di consapevolezza e crescita. Perchè è un testo estremamente pratico, con tantissimi esercizi e che ti costringe a fare i conti con te stesso sempre che tu voglia. Uno degli esercizi del libro che ha avuto maggiore impatto è stato quello della ruota della vita o cerchio della vita. Ho rifatto l’esercizio durante il seminario di Robbins sempre con grande efficacia.
Questa strana ruota divisa per spicchi rappresenta le aree della nostra vita, valori compresi da 0 a 100, occorre annerire i vari spicchi in base all’autovalutazione che noi facciamo. Per esempio area Amicizia divertimento potrebbe essere 60, area mente spirito 30 etc….
Quando avrai compilato tutti gli spicchi varai una visione d’insieme della tua esistenza e ti posso garantire che l’impatto è immediato.
Le mie aree erano abbastanza soddisfacenti e mi sono ritrovato con un’area lavoro con valori bassissimi! Questo mi ha fatto riflettere molto su quanto abbia investito negli anni su questo settore, su quali scelte abbia fatto, sulla mia situazione lavorativa. Questo ha avuto un impatto determinante sulla mia decisione di dedicare tante risorse ed energie su questo settore debole della mia vita.
TI CONSIGLIO DI PRATICARE QUESTO ESERCIZIO, STAMPA SE VUOI LA RUOTA CHE HO INSERITO OPPURE COSTRUISCILA TU STESSO.
Fallo subito e fammi sapere che impatto ha avuto.
E chiediti: “monterei mai sulla mia macchina una ruota del genere?”
Con il cuore
Luigi
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