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Italia: come ci siamo ridotti?

Italia come ci siamo ridotti? Ieri mi veniva in mente questa frase osservando, guardandomi in giro ed ascoltando la gente. Senza giudizio, con il cuore aperto e con un poco di preoccupazione (non per me naturalmente).

Osservo un baratro verso cui la gran parte degli italiani va dirigendosi inconsapevolmente. Una strada verso la miserie ed innumerevoli sofferenze.

Uno stato di sonno diffuso rende le cose molto complicate. 

Un mondo del lavoro antico che va velocemente disintegrandosi portandoci verso il nuovo ma che genera attaccamenti e sofferenze indicibili. E tanta paura di non farcela a sopravvivere. Non c’è da meravigliarsi perché così ci hanno insegnato fin dalla tenera età. Siamo nati aquile ma addestrati come polli e guardiamo qualche aquila che vola sopra le nostre teste e..qualcuno ci dice abbassa la testa che tu sei soltanto un pollo!

Osservo una scuola che non esiste più! Si discute, ci si agita, si va a parlare con tizio e caio e poi ci si ferma chiedendosi amaramente: “ma dov’è la scuola e l’educazione?”. Nessuna traccia, se non un residuo di socializzazione.

Una politica che ha superato l’insuperabile. Che fa e disfa e parla soltanto a sé stessa. E che tassa anche l’aria ed il corpo umano. E tassa talmente tanto che ormai è iniziata la fase discendente non introita più come prima e sta perdendo miliardi di euro. Ma continua a tassare perché non comprende e “deve” fare così!

Osservo con il cuore aperto una pubblica amministrazione che è soltanto propensa a difendere i suoi privilegi e gli orticelli creati in decenni di cattivissima amministrazione.

Osservo senza giudizio aziende importantissime italiane come Telecom ed Alitalia che finiscono in mano a stranieri. Delle amministrazioni locali salvate da interventi nazionali dalla bancarotta che sembra però soltanto rinviata.

Ascolto storie di imprenditori che non si pagano lo stipendio per pagare le tasse e amaramente vogliono lasciare il paese. Ascolto storie di italiani senza alcuna speranza, che non vedono vie di uscita.

Italiani sull’orlo di una crisi di nervi che creano continuamente attriti, battibecchi prendendosela l’un l’altro ma che non riescono a guardare dentro di sé.

Verifico una anestesia collettiva e pochissimi guerrieri pronti a lottare anche a costo della vita stessa per “svegliare” questo meraviglioso Paese.

C’è chi si sente ancora intoccabile ed intoccato perché “sta bene” e probabilmente ignora che questo fango si porterà via tutto. E ce la farà chi sarà preparato, chi avrà fatto un profondo lavoro su di sé. Chi non avrà nessun timore e continuerà a vivere come un intoccabile guerriero centrato.

Tu sei preparato e come ti stai preparando?

Italia fallita

 

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