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LIBERE RIFLESSIONI SULLE CREDENZE PARTE I

Come diceva Henry Ford “Sia che tu creda che puoi o che tu creda che non puoi … hai ragione!”

Credenze ossia ciò che io reputo essere la verità sulla vita, su me stesso, sugli altri. La credenza è un messaggio interiore di fede persistente nel tempo, resistente e coerente rispetto a se stesso.

La credenza, le credenze sono una professione di una fede indiscutibile che ci porta a filtrare i dati della realtà esterna, a creare, a determinare una nostra realtà assolutamente soggettiva, personalissima.

Le credenze sono i nostri occhiali speciali che ci permettono di vedere proprio quello che esse indicano. Le credenze filtrano la luce in base ai loro colori..

A differenza di molti pensatori ritengo di dover avere grande rispetto per le nostre credenze, siano esse positive o negative, potenzianti o depotenzianti, poiché sono una parte integrante di noi stessi.

Le credenze non sono un mostro da combattere, sono semplicemente una parte di noi da conoscere, da osservare, da verificare tramite una “attenzione consapevole”. Non si tratta di una guerra ma di conoscenza, di non lasciarle funzionare in maniera automatica senza che ci sia la nostra attenzione.

Faccio un esempio: quando abbiamo una reazione emotiva automatica per esempio di rabbia in occasione di un evento scatenante, questa reazione si ripete quando siamo esposti alle medesime condizioni, potrebbe esserci dietro una credenza. Non conosciamo l’origine di questa, possiamo anche ricostruirla, ma quello che a noi interessa è sapere che esiste una connessione di cui non eravamo a conoscenza.

Quali sono le origini delle credenze?

E’ una domanda complessa che richiede risposte complesse.

Le convinzioni secondo alcuni si creerebbero fino a 6 anni poiché fino a quella età siamo in uno stato di coscienza molto bassa essendo predisposti all’apprendimento continuo. Io aggiungerei che la posizione dei nostri genitori ( o dei maestri-tutori detentori di potere) favorisce il modellamento di credenze nella coscienza del bambino, essendo riconosciuta la loro autorevolezza da parte di quest’ultimo ed essendo nella necessità di conoscere cose sulla vita che ancora non conosce.

Ma questo processo non ha mai fine, secondo me è possibile la creazione di nuove credenze sulla base di  influssi ambientali esterni permanentemente lungo l’arco della nostra esistenza.

Non pongo limiti cronologici a questo processo di creazione.Pensiamo un attimo alle convinzioni collettive! Quante convinzioni collettive dominano da adulti le nostre esistenze? Quante convinzioni collettive vengono diffuse attraverso i media? Pensiamo solo al settore della salute…quante cose ci dicono che fanno male e noi installiamo convinzioni.

Ritorniamo al punto le convinzioni nascono da chi o da che cosa?

Moltissime convinzioni sono originate dall’ambiente è vero…genitori, educatori, parenti tutte le persone che hanno  influenza su di noi. E’ tutto qui? No c’è l’influenza sociale, basti pensare alla forza dei media, della comunicazione di massa.

Mai come negli ultimi decenni la televisione, la pubblicità ha sviluppato convinzioni di massa purtroppo molte volte funzionali solo alla società consumistica, piegate alla logica delle multinazionali.

Molte credenze sono ingenue,deboli proprio perché subite e non “processate” consapevolmente”.

Cosa succede quando si forma una credenza?

Può succedere che una convinzione si sia formata poiché ripetuta continuamente da persone influenti, oppure perché quella convinzione discende da una collettività oppure ancora perché lo ha detto la televisione.. e poi ancora succede che si associno ad una emozione e vengano confermate dalla esperienza. Ed allora viene partorita una credenza sedimentata che rimarrà cristallizzata nella nostra parte cosciente o semi-cosciente.

Continua alla prossima……….

Con il cuore

 

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