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Luigi Miano non esiste!

Amici miei durante il corso di Padova c’è stato un argomento in particolare che ha creato forti attriti ed è stato quello dei ruoli.

Proprio i giorni del carnevale, festa in cui si indossa coscientemente una maschera si è parlato di maschere nella vita e rotazione inconsapevole sui ruoli.

Una premessa: noi siamo un’anima che si incarna in tre corpi fisico, emotivo e mentale. Noi non siamo quei tre corpi come spesso pensiamo. Ma i tre corpi sono funzionali alla nostra vita materiale. Arrivati su questa terra noi abbiamo bisogno del nutrimento che ci viene dato dall’ambiente. Ci nutriamo fisicamente di ciò che ci viene propinato cominciando dal latte e dall’aria etc. E poi emotivamente prevalentemente dall’ambiente famigliare. Lo stesso dicasi dal punto di vista mentale. Insomma ci dobbiamo arrangiare con ciò che abbiamo a disposizione. Io vi chiedo cosa c’è di nostro in tutto questo? Visto che deriva dall’ambiente e da chi ci sta allevando? E dato che per i primi anni della nostra esistenza siamo totalmente ricettivi e passivi? Insomma dopo diversi anni si formano nel nostro subcosciente una massa di informazioni, idee, convinzioni che pensiamo che siano nostre perché ci identifichiamo ma in realtà..

maschera

Bene fatta questa premessa dove pensate che siano collocabili i ruoli? Le maschere o ruoli sono assolutamente funzionali alla nostra vita terrena perché ci permettono di interfacciarci con l’ambiente e non sentirci totalmente alienati. Fino ad un certo punto della nostra vita noi siamo totalmente identificati in questi ruoli e non ce ne rendiamo conto. Quando siamo al cospetto del nostro capoufficio cambiamo voce, sguardo, modo di gesticolare. E poi torniamo a casa in famiglia e siamo padri e mariti e ci comportiamo in un modo totalmente differente. E’ una sorta di schizofrenia inconsapevole. Noi siamo sicuri di essere padri, mariti, figli, nonni, bancari, geometri.

Quando abbiamo rintracciato un IO dentro noi e ci muoviamo verso l’anima tutto questo diviene un teatrino consapevole e divertente.

L’IO centrale si accorge che sta recitando un ruolo e lo utilizza per comunicare con l’esterno.

L’io centrale o sé si rende conto che c’è una rotazione continua durante una giornata tipo sui ruoli o maschere.

Quindi quando siamo immersi nei ruoli inconsapevolmente senza avere costruito un io centrale noi siamo nella totale meccanicità. Inversamente quando c’è un Io centrale possiamo giocare con questi ruoli ed anche divertirci.

Qualcuno ha ritenuto che questo fosse un discorso collegato ad una mancanza di personalità oppure di naturalezza. Si è inteso che Luigi possa essere totalmente falso se ruota continuamente su questi ruoli in maniera consapevole. Sarebbe vero se io non sapessi chi c’è al centro. Ma io so chi c’è proprio lì al centro e proprio per questo posso divertirmi a ruotare sui ruoli. C’è un centro di gravità permanente.

Perché si sente così tanto attrito quando si affronta questo argomento? Chi è che si ribella?

E poi chiedetevi chi sono io? Chi c’è ora che sta parlando e pensando? In cosa mi sto identificando in questo momento?

Oggi ci viene chiesto in maniera forte di lasciare andare ruoli ed attaccamenti: sta crollando tutto ciò che abbiamo conosciuto. E da qui nasce questo mio discorso che può sembrare fortemente provocatorio ma necessario.

Quindi vi dico Luigi Miano, Life trainer che va in giro a fare corsi per l’Italia non esiste già da tempo. Luigi è soltanto una maschera che se ne va in giro a parlare di certe cose. Luigi poteva chiamarsi Giuseppe o Antonio.. Il mio curriculum? Carta straccia! C’è un’anima che non ha nome che usa questo corpo e questa mente ed emozioni per andarsene in giro a parlare di risveglio. E quando parla di risveglio si affida totalmente ai movimenti dello Spirito e null’altro.

Terminata la sua conferenza torna nella quiete e dato che vive una vita sociale ed ha dei figli utilizza qualche ruolo.

Non mi vedrete mai vestito da Osho andare a prendere i miei figli!

E quindi chiedetevi ancora chi sono? Chi sono? Chi sono?

“Ogni realtà è un inganno.

 

La realtà che ho io per voi è nella forma che voi mi date; ma è realtà per voi e non per me; la realtà che voi avete per me è nella forma che io vi do; ma è realtà per me e non per voi; e per me stesso io non ho altra realtà se non nella forma che riesco a darmi. E come? Ma costruendomi, appunto.

 

Tutto ciò che di noi si può immaginare è realmente possibile, ancorché non sia vero per noi. Che per noi non sia vero, gli altri se ne ridono. È vero per loro. Tanto vero, che può anche capitare che gli altri, se non vi tenete forte alla realtà che per vostro conto vi siete data, possono indurvi a riconoscere che più vera della vostra stessa realtà è quella che vi danno loro.” Luigi Pirandello.

Con il cuore

Luigi

 

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COME POSSIAMO RENDERCI INTERESSANTI AGLI ALTRI?

231898cb8c60e59580e29a4a492a629d1Carnagie racconta nel suo libro come trattare gli altri e farseli amici, di Typpi il suo migliore amico per ben 5 anni. Typpi fece una tragica fine.
Typpi era il suo fidato cagnolino, l’unico animale che da amore incondizionatamente e che vive solo di quello! Ed allora impariamo dal cane. Perchè comportarsi stupidamente e pensare che il prossimo sia interessato a noi? Alla gente importa fondamentalmente di se stessa. La New York Telephon Company, commissionò uno studio sulle conversazioni telefoniche per trovare la parola più adoperata. E sorpresa la paroletta magica fu: io ( usata 3900 volte su 500 conversazioni ). Siamo egocentrici non c’è dubbio. E su una foto di gruppo chi andiamo a cercare? Naturalmente noi stessi, come stiamo male, come siamo belli.  Si si ok siamo forti,  ma se non ci sforziamo di interessarci in maniera autentica all’altro avremo vita difficile. Avete mai sperimentato quanto gli altri si aprono a noi, riversandoci quintali di fiducia, quando facciamo domande su loro stessi ,sulla loro vita ? Avete mai toccato con mano cosa significa ascoltare attentemente gli altri durante una lunga conversazione e poi passare per esperti di un argomento che non conoscevamo? Diciamo che le sensazioni che si provano sono molto positive, ma direi di più: in quel momento ci sentiamo padroni del mondo.

Scrive Brian Tracy, uno dei miei autori preferiti: ” Ogni cosa che una persona fa o dice che contribuisca ad aumentare la nostra autostima e la percezione del nostro valore fa si che apprezziamo e ci sentiamo più soddisfatti di noi stessi. Ne risulta che assumiamo un atteggiamento positivo nei confronti di chi dice e fa le cose che fanno sentire meglio.”

Chi diventa esperto in questa attività è un leader. E la cosa straordinaria è che farà sentire meglio anche noi.

In fondo si tratterà di applicare la regola cristiana: ” ama il prossimo tuo come te stesso” che traslata potrebbe essere “fai agli altri ciò che vorresti fosse fatto a te”.

E voi cosa ne pensate? Vi è mai capitato di applicare questi principi e come vi siete sentiti?

A presto Luigi

 

 

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