RSS

Archivi tag: autostima

QUANTO VALI NEL TUO LAVORO?

ESERCIZIO PER LA DETERMINAZIONE DEL TUO VALORE PROFESSIONALE

A premessa di questo post sul tuo valore professionale voglio specificare alcuni punti importantissimi (a mio parere):

  1. il lavoro o amore in azione come preferisco chiamarlo, è importantissimo ed occupa una porzione di vita grandissima. Non si può relegare il lavoro a funzioni marginali e pensare che la propria gioia derivi da tutto il resto (quando mediamente trascorriamo 8 ore al giorno 5 giorni su 7 almeno). Quindi noi abbiamo il dovere ed il diritto di cercare di svolgere il mestiere in cui possiamo esprimere tutte le nostre potenzialità, essere nella gioia mentre si lavora sapendo di poter dare un contributo all’umanità;

  2. il lavoro deve creare le condizioni per poter mettere alla prova i propri doni, talenti e capacità. Non dovremmo sentirci incompresi, inespressi o frustrati;

  3. il lavoro deve permettere di realizzare autonomia e libertà e permettere all’essere umano di non dover dipendere da nessuno. Il lavoro dovrebbe permettere di sganciarti dalla ricerca di approvazione o consenso. E’ come realizzare una opera artistica e mentre la realizzo non cerco pareri o consensi, lo faccio e basta! Poi metterò a disposizione di un pubblico quell’opera.

  4. Il tuo valore dipende esclusivamente dalla percezione che tu hai di te e del tuo lavoro e la tua fede rimane intatta nonostante tutto.

Valore professionale

Ed ora passiamo all’esercizio di auto determinazione del tuo valore professionale.

Cerca un angolo di pace e dedicati il tempo sufficiente a rispondere a queste domande.

  • Pensi di esprimere tutti i tuoi valori, il tuo mondo interiore, i talenti attraverso la tua attività?

  • Mentre svolgi il tuo lavoro ti senti in un flusso in cui perdi riferimenti spazio temporali?

  • Che contributo pensi di dare agli altri, al mondo attraverso la tua attività?

  • Quale è la differenza che pensi di fare nella vita delle persone?

  • Perché ha valore ciò che doni attraverso la tua opera?

  • Quanto pensi sia giusto che tu venga pagato?

  • Oltre al guadagno cosa pensi di meritare in cambio della tua opera?

  • Qual è la tua visione tra 5, 7 e 10 anni del tuo lavoro e della tua organizzazione?

Di questo e molti altri importantissimi argomenti parleremo nel Corso Azienda Quantistica che si svolgerà a Roma il 14 marzo http://www.luigimiano.com/la-quantistica-azienda-la-volta-roma.

 

Tag: , , , , , , , ,

Testa la tua leadership

Sto creando, per ora a Roma, una scuola di leader della Nuova Era. Si inizia con il Corso l’Azienda Quantistica che trasmette le basi di un pensiero rivoluzionario e si continua con un laboratorio permanente. C’è grande intento, visione e volontà. Sono convinto che non si possa creare un nuovo mondo se non si parte dai leader che abbiamo oggi a disposizione in Italia. Magari sono ancora leader potenziali che non hanno ancora acquisito le basi del nuovo pensiero oppure non hanno consapevolezza della loro forza e si sentono soli. A questo serve la scuola: conoscenza, cooperazione, brainstorming, scambio di informazioni ed allenamento costante. Non è un percorso leggero e tantomeno superficiale. Richiederò tanta partecipazione attiva e coinvolgimento diretto ed i compiti da portare a casa. Se vuoi richiedere informazioni sul corso, sulla scuola e su come aderire puoi scrivere una mail alla gentilissima Laura che ti risponderà amorevolmente e con sollecitudine mlaurabaldi@libero.it.

Il mondo non cambia dalla massa ma può essere cambiato da pochissimi leader consapevoli di essere tali!

99a107dcb6b172e4a

Voglio qui fare un piccolo test di ammissione, un gioco tra me e te.

Premessa: per essere un leader, e quindi per guidare gli altri ho bisogno di saper guidare me stesso/a. Ti farò qualche domanda per verificare a che punto ti trovi come leader di te stesso e poi degli altri. Prenditi tutto il tempo ed il giusto spazio per rispondere con calma perché le domande sono piuttosto introspettive. Rispondi sinceramente perché lo stai facendo per te.

Veniamo ora alle domande:

  1. Hai problemi relazionali al lavoro, con il tuo boss oppure con i tuoi collaboratori o colleghi? Come affronti, se li affronti, questi problemi? Perdi le staffe oppure sei presente e sfrutti queste occasioni per evolverti? Utilizzi le emozioni che scaturiscono da queste occasioni oppure ti fai dominare? Senti un impulso a fuggire oppure a stare dentro le situazioni? Ti senti vittima degli eventi?

  2. Accetti o hai accettato di buon grado il fatto di essere subordinato a qualcuno? Accetti o non accetti la gerarchia? Ti senti un ribelle oppure un essere umano libero ed equilibrato?

  3. Se subisci una ingiustizia come agisci o reagisci? Sai gestire tutte le emozioni che scaturiscono da questa situazione? Riesci a guardare oltre l’ingiustizia?

  4. Sai elaborare un obiettivo e mantenere la rotta fino al suo perseguimento nonostante le difficoltà? Ti lasci distrarre facilmente oppure riesci a mantenere una forte focalizzazione? La tua mente è disordinata e caotica oppure calma e focalizzata? Hai la capacità di usare la visualizzazione creativa?

  5. Come tratti il tuo corpo? Sei attivo? Se ti dicessi di creare un piano giornaliero di attività fisica da mantenere a tutti i costi sapresti farlo?

  6. Ti senti un lavoratore dipendente oppure autonomo? Saresti in grado di organizzare mezzi, risorse e uomini? Che rapporto hai con i soldi, positivo o negativo? Che qualità di relazioni hai nella tua vita?

  7. Hai chiara la direzione della tua vita? Hai scopi o sogni elevati oppure campi alla giornata?

  8. Conosci il valore della presenza e del vivere qui ed ora oppure non ne hai mai sentito parlare? Dove passi la gran parte del tuo tempo: nel passato, nel futuro oppure qui ed ora?

  9. Credi in te, nelle tue idee, nel tuo lavoro? Se qualcuno mette in discussione il tuo lavoro ti butti giù oppure riesci a metabolizzare e riprendi la strada del sogno?

  10. Sei accogliente, empatico, paziente? Riesci a percepire le persone oltre l’apparenza, a sentire il cuore ad andare oltre le loro condizioni visibili?

  11. Le persone ti seguono? Credono in te e nelle tue idee? Senti di essere magnetico oppure nessuno ti ascolta e le tue parole cadono nel vuoto? Sei in grado di parlare in pubblico in maniera efficace, senza dubbi o tentennamenti, senza paura?

  12. Hai paura del futuro o del presente? Ti spaventano responsabilità oppure compiti molto elevati?

  13. Ti senti al servizio del prossimo e della società oppure pensi che la cosa più importante sia coltivare il proprio giardino ed accumulare potere e soldi?

  14. Sei pronto/a a riconoscere i tuoi errori e valutarli per crescere, ad accettare critiche costruttive, a guardarti dentro anche nelle pieghe più oscure della tua personalità?

  15. Senti di vivere nel cuore oppure nella mente? La tua vita ti fa vibrare dentro di gioia? I tuoi scopi ti fanno sentire vivo/a? riesci ad entrare in contatto con l’intuizione spirituale?

  16. Conosci la PNL, la fisica quantistica, le leggi universali ed esoteriche? Le applichi nella tua vita quotidiana oppure lasci che sia tutta teoria?

Qui mi fermo perché mi rendo conto che le domande sono tante e richiedono un grande sforzo di autoanalisi obiettiva.

Ti chiedo se vuoi, dopo che avrai risposto alle domande, di pubblicare in calce al post le tue sensazioni, cosa pensi veramente della tua leadership e a che punto pensi di essere. Pensi di avere la stoffa del leader? Oppure se vuoi puoi scrivermi in privato a info@luigimiano.com.

Ti ringrazio veramente con il cuore.

Luigi Miano

Life e Business Coach

 

Tag: , , , , , , , ,

DEL LAVORO E DELL’OZIO

Brano tratto da Sogno o son sveglio?, Luigi Miano, edizioni Sensoinverso 2013.

Il libro può essere ordinato in edizione cartacea a ordini@edizionisensoinverso.it oppure in versione e-book a soltanto 4,49 su qualsiasi store online (Ibs, Mondadori, Lafeltrinelli etc.).

sogno o son sveglio? Luigi Miano

Che cosa vuol dire successo per il modello capitalista e consumista che ci hanno propinato sino a oggi?

Successo dal latino successum: che viene dopo, conseguenza di un’azione. Questa idea persecutoria del successo che ci hanno inculcato fin da piccoli mi rende allergico.

Competizione e successo che passa attraverso la realizzazione di qualcosa di tangibile. Questa è l’idea di cui liberarsi e che risulta più difficile togliersi di dosso.

L’attaccamento alle dimostrazioni materiali di ciò che abbiamo realizzato, al potere, al denaro senza finalità etc. Tutto questo è perdente. Tutto questo è quello che ci ha portato al termine della civiltà che abbiamo conosciuto sino ad ora.

A tal proposito le parole profonde di Paul Ferrini in Io sono la Porta:

“ Se hai trovato il lavoro della tua vita, l’ostacolo maggiore alla sua realizzazione giace nel tuo tentativo di controllarlo. Non puoi far succedere il lavoro spirituale. Se ci provi fallirai”.

Sono allergico a tutti questi corsi americani che ci insegnano a come fare soldi, a come diventare imprenditori di successo. E’ la vecchia fallimentare logica che ci ha portato sino a questo momento storico terrificante ma anche incredibilmente affascinante. Successo finanziario, successo sul web e imprenditoriale.

La cultura americana? E’ la più fallimentare e tormentata dell’ultimo secolo.

Il successo insegnato da qualcuno come finalità a sé stante dimenticando i processi che sono dietro.

Basta!

Tutte le volte che penso che qualcosa mi sia dovuta io sono fuori dall’amore. Tutte le volte che credo di meritare di dover realizzare la fama o il successo mi sto allontanando dalla missione. L’essenza della felicità e dell’autorealizzazione consiste nel compiere ciò che si ama a prescindere.

Io non mi muovo per ottenere riconoscimento o fama o denaro. Io mi adopero per passione, per il rispetto dei miei valori e perché ho una missione che si evolve.

Nel momento in cui ho recuperato tutto il tempo del mondo, sono già una persona che ha vinto. Ho vinto sul sistema, sulla cultura (sottocultura), sulle convinzioni collettive, sui pregiudizi. Un padre che se ne va a spasso il primo pomeriggio o la mattina con il passeggino e il suo cucciolo ultimo nato dentro lascia sgomenti? Lascia sgomenti chi è stato schiacciato da un sistema di schiavitù moderna che rende totalmente infelici e incapaci di dirigere la propria vita. Io ho vinto le resistenze a mostrarmi per quello che non faccio e non sono. Non m’interessa quello che possa pensare di me chi è schiavizzato e non ha la forza di uscirne. La schiavitù è mentale la libertà è spirituale.

Qualche giorno fa parlavo con la mia ex editrice, Cristina, che molto amorevolmente mi spiegava come funziona la logica del mercato editoriale. Finché sei uno sconosciuto e pubblichi con case editrici minori, non compari in libreria. Non solo non compari in libreria ma c’è la seria possibilità che il tuo libro non sia mai ordinato.

La logica perversa è se io divengo famoso e vendo qualche migliaia di copie allora le librerie mi prenderanno in considerazione. Altrimenti il mio libro lo pubblicizzerò io attraverso altri canali.

HO SUCCESSO ERGO ESISTO.

Questa logica mi sembra pervada buona parte della società.

Se io faccio corsi affollati, sono preso in considerazione come formatore altrimenti cado nell’oblio. Se faccio coaching con personaggi influenti, mi ritroverò con l’agenda piena.

Discutevo su un forum di politica e un interlocutore mi spiegava che oggi conviene stare con il Movimento 5 stelle che è in  auge. Io che scelgo un partito “giusto” (che io sento giusto) che oggi non ha alcuna visibilità sto sbagliando perché non ho chance. Poi lo stesso interlocutore mi spiegava che in un secondo momento quando il partito che io scelgo, avrà successo potrebbe anche cambiare idea e saltare sul carro.

Questo è insano opportunismo che regola la società odierna e tende verso una “idio-crazia” (un governo degli idioti).

Hai presente quella pubblicità che recita ti piace vincere facile?

Il meccanismo è questo, non si aiuta chi ha talento e desiderio di portare messaggi importanti ma chi ha già visibilità e successo. Su quest’ultimo carro sono tutti pronti a saltare su, su quello dell’emergente no. Si sta al guado ad aspettare che le cose vadano bene.

Questa è la logica consumistica, del successo, del risultato. Tutto è finalizzato alla quantità. Si scende verso la mediocrità assoluta e non si tende verso l’eccellenza.

Se io scrivo un libro come autore emergente e mi rivolgo alle grandi case editrici, queste adottano due tipi di comportamenti.

Non rispondono oppure chiedono una sinossi (una scheda sintetica) del testo. Oggi le grandi case editrici non leggono più libri di nuovi autori. Tutto questo mi rende pazzo. Come si fa a comprendere un’opera senza leggerla? Il risultato qual è? Che pubblicano libri con le case editrici big sempre i soliti nomi.

Le grandi case editrici non leggono le opere, fanno valutazioni di mercato. Se hai buone possibilità di arricchire l’editore ce la farai, sarai pubblicato altrimenti sei fuori. E’ per questo che poi ci troviamo tra le mani opere editoriali da dimenticare che se riesci a superare lo scoglio delle prime dieci pagine è tanto.

Ecco il declino culturale come si sostanzia.

Il bene più prezioso della nostra epoca è la disponibilità di tempo da impiegare nel migliore dei modi per se stessi. Intendo quindi non di certo a mangiare patatine e bere birra davanti alla televisione.

Oggi se sei libero nel tempo e non lavori fino alle 9 di sera, sei guardato male. La gente giudica in maniera rigorosa queste scelte di vita. Io sono, secondo loro, strano, dalla parte del torto, un’anomalia che non si riesce a collocare. Coloro che non hanno tempo e desiderio di stare con i figli e dedicano scampoli di esistenze sono nel giusto. Si stanno sacrificando per la famiglia! Questa è la giustificazione moralmente accettabile. Più di una persona mi ha detto che mi ha visto correre anche la mattina. L’intento era inquisitorio e provocatorio: cosa cavolo fai nella vita per poterti permettere di correre la mattina?  Sarà un disoccupato, uno sfaccendato? Capisco i pregiudizi ma le cose stanno cambiando radicalmente. Probabilmente pochi se ne sono accorti ma le nostre vite si stanno avviando velocemente verso due strade ben delineate: disfacimento o libertà. Non esisterà più una vita a metà strada disfatta ma libera. Libera di una finta libertà che è schiavismo camuffato dietro un’elemosina elargita come se fosse uno dei regali più importanti che c’è concesso. E quegli scampoli di piacere che rendono il percorso sopportabile, soltanto miseramente sopportabile. E’ questo tutto ciò a cui possiamo e vogliamo aspirare? Una vita miseramente sopportabile?

Ho a disposizione due mattine completamente dedicate a ciò che amo: scrivere, pensare, creare conferenze e corsi, elaborare programmi audio, oziare.

Continua su sogno o son sveglio?

 http://www.edizionisensoinverso.it/catalogo_oroargento_sogno_o_son_sveglio.htm

 

Tag: , , , , , , , , , , ,

La fiducia: una delle chiavi della felicità

La Dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti recita:

Noi riteniamo indubitabili queste verità che tutti gli uomini sono stati creati uguali; che sono dal Creatore dotti di certi diritti inalienabili, per esempio la vita, la libertà ed il perseguimento della felicità.

La dichiarazione di indipendenza del 1776 è il documento più evoluto per quanto concerne l’attenzione alla collettività. Mettere come punto centrale delle finalità di un governo il perseguimento della felicità del proprio popolo era assolutamente rivoluzionario. L’intento della Dichiarazione di Indipendenza era moralmente elevato.

Che io sappia nessun altro documento costituzionale contiene elementi che facciano esplicito riferimento al perseguimento della felicità. La nostra costituzione Repubblicana parla di sviluppo della persona, di libertà, eguaglianza e non nomina affatto la felicità.

La felicità è un concetto complesso di difficile definizione. E’ stato per tantissimo tempo confinato nell’utopia. La felicità secondo molti appartiene al mondo delle idee.

 

Il film La ricerca della felicità di Gabriele Muccino. Un film di straordinario successo che racconta la storia vera di Chris Gardner. Un uomo coraggioso che per circostanze avverse si ritrova a lottare per uscire da una situazione disperata. Gardner dimostra nella sua storia di vita di aver sempre una fiducia in sé stesso e nella possibilità di conquistare la felicità.

Ha fiducia quando si trova nel dormitorio pubblico insieme ai barboni, con il figlioletto..ha fiducia quando è costretto a vendere azioni gratuitamente per superare una selezione durissima presso una grande società finanziaria. Ha fiducia quando non sa cosa far mangiare a suo figlio.

La fiducia in sé stessi nonostante le circostanze avverse è una delle chiavi per il perseguimento della felicità.

Tu hai fiducia?

La vita ti metterà sempre alla prova e le circostanze a volte saranno favorevoli ed a volte durissime. Scordati di poter pensare che le cose andranno sempre bene..anzi..

 

CAMBIO TUTTO

http://www.piuchepuoi.it/rep/rep-cambio-tutto.php

 

Tag: , , , , , , ,