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Apri il cuore mentre lavori!

Parlavo con una mia coachee delle motivazioni nel lavoro e del fatto che anche se si svolge il lavoro della nostra vita si può con il tempo divenire demotivati. In questi casi normalmente mi si chiede come faccio a scoprire la Missione della mia vita? Perché si pensa che scoprendolo possiamo risolvere la questione. Ma i problemi sul tappeto sono:

1) Non è detto che io riesca a scoprire qual’è la mia missione ed allora che faccio smetto di vivere?

2) La scoperta della Missione è collegata ad esperimenti, a sensazioni etc.

3) se già si parte dal fatto che si sta facendo un lavoro che si ama è molto considerando che la gran parte svolge lavori odiati o sopportati.

Attraverso una serie di domande ho compreso che la mia amica diveniva demotivata a causa del fatto che i suoi clienti le chiedono un servizio in maniera piuttosto automatica e lei si comporta da impiegato delle poste.

fannulloni

Faccio ciò che mi chiedono ed eseguo! Metto il timbro e basta.. Non sempre naturalmente. Quindi lei ha creato la situazione ideale per far divenire il suo lavoro una semplice routine e questo porta ad una demotivazione profonda. Le conseguenze? Calo dei clienti, senso di insoddisfazione, e disvalore di sé stessi.

I miei suggerimenti sono stati questi:

1) reinterpreta il tuo lavoro con uno slancio ed un interesse verso l’altro diverso;

2) non limitarti ad eseguire ma cerca di comprendere a fondo la persona;

3) vai oltre la facciata del tuo lavoro, cerca di lavorare sulla persona stessa che ti sta di fronte;

4) senti amore ed interesse per chi entra nel tuo studio;

5) metti le persone al loro massimo agio, fa si che chi entri da quella porta cambi istantaneamente il proprio stato

Quando avrai adottato questi nuovi comportamenti succederanno una serie di cose sorprendenti.

Le più eclatanti? Ti sentirai appagato/a, motivato/a. Vedrai crescere la tua attività perché le persone stanno bene con te! Perché fai uscire le persone dal tuo studio con un significato diverso di loro stesse. Stai contribuendo a cambiare il mondo con il tuo nuovo modo di lavorare.

Non è importante ciò che fai ma come lo stai facendo. Puoi svolgere il lavoro più umile del mondo ma se lo fai con apertura di cuore, slancio e passione autentica stai contribuendo al tuo risveglio e quello del pianeta. Hai una influenza spirituale molto ampia.

Oggi fai al meglio ciò che stai facendo e fallo con interesse autentico è un ottimo inizio.

 

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MA PERCHE’ PROPRIO A ME PARTE III

 

sudato

 

Cari amici continuiamo la saga del perchè proprio a me che tanto successo ha riscosso.

Diversi anni fa, quando ancora ero impelagato nella fase ma perchè proprio a me, mi imbattei in un importante gruppo immobiliare che si occupava di intermediazione.  Iniziai una collaborazione come consulente commerciale, esperienza durissima e fruttuosa. Naturalmente sono in grado di definirla fruttuosa oggi sulla via della illuminazione interiore, allora mi sembrava semplicemente una disgrazia. Quant’è lontano quel personaggio dal me stesso di oggi.

Una delle pratiche dell’azienda era quella di fare una riunione fiume il giovedì sera dalle otto serali ad oltranza.  Noi venditori lavoravamo praticamente tutti i giorni della settimana, anche la domenica, fino alla sera alle sette. La stanchezza ci divorava. Quindi non era esattamente nel migliore degli animi che mi recavo a queste riunioni. Che poi a pensarci bene non erano vere e proprie riunioni: ma torture psicologiche.  NON C’ERA NULLA DI MOTIVANTE IN QUESTE RIUNIONI. Non c’era un apprezzamento sincero del lavoro svolto. Non c’era una sola gratificazione. Gli argomenti erano scarni e poveri e non organizzati. Ciascun venditore doveva mettere in piazza lo score della settimana e la cosa poteva anche lasciare strascichi dal punto di vista psicologico. Mi ricordo ancora la sensazione che avevo quando dopo una settimana completamente a secco di vendite mi recavo alla riunione torturante. MI VERGOGNAVO e con un filo di voce facevo il resoconto del mio risultato. UMILIANTE! Era in buona sostanza una gogna! 

PERCHE TUTTO QUESTO?

Non so rispondere al perchè, non so quanto ci fosse la mala fede e quanto la buona. Sta di fatto che io continuavo ogni santo giorno a chiedermi ma perchè proprio a me? come mai sono così sfortunato? E nel frattempo imparavo! SI IMPARAVO..

  • IMPARAVO CHE LE RIUNIONI VANNO INDETTE QUANDO SI HA QUALCOSA DI IMPORTANTE DA DIRSI
  • CHE DEVONO ESSERE BREVI
  • CHE NON SERVONO A TORTURARE I COLLABORATORI
  • CHE SERVONO A MOTIVARE I COLLABORATORI
  • CHE VANNO PIANIFICATE CON ATTENZIONE E RIEMPITE DI CONTENUTI
  • CHE DEVONO AVERE UN ORARIO DI INIZIO ED UNO DI  TERMINE
  • CHE VA TENUTA IN CONSIDERAZIONE LA SOGLIA DI ATTENZIONE
  • CHE LE RIUNIONI VANNO COORDINATE DA PERSONE PREPARATE
  • CHE NON BISOGNA MAI RIPRENDERE UN COLABORATORE INNANZI  AGLI ALTRI

Quindi ancora una volta mi sbagliavo ancora e di grosso.

Ogni esperienza, anche quella che sembra più disperante, contiene il seme di un insegnamento.

Con il cuore

Luigi

 

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