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COME FACCIO A LAVORARE SULLE EMOZIONI? Dalle elementari all’università..

COME FACCIO A LAVORARE SULLE EMOZIONI? Dalle elementari all’università..

Ti sei mai trovato/a nella situazione di sentirti affogato nelle tue emozioni e non sapere come venirne fuori? Oppure a seguito di un attacco d’ira accorgerti che sei diventato una mostruosità e pentirtene? Oppure di non aver potuto fare qualcosa a causa delle emozioni negative che ti hanno bloccato?

Gli esempi possono essere tantissimi, noi conviviamo con questi stati tutti i santi giorni. E molte volte non ci poniamo la questione se possiamo uscirne e non farci vivere, schiacciare e dominare dalla emozioni.

Il solo chiederci: “posso essere io a gestire me stesso in queste situazioni?” può aiutarci a definire uno stato di consapevolezza differente.

E’ il primo passo e poi si può iniziare con altro spirito a guardare le emozioni.

emozioni

Nella prima fase si deve avere un approccio più psicologico: le individuo, gli do un nome, le aiuto ad emergere e le esprimo. ALFABETIZZAZIONE EMOZIONALE.
E’ come andare un pochino alle elementari, comincio a imparare a leggere e scrivere. Come si scrive tristezza? Dove sta la mia tristezza? E la rabbia? Ora esprimi la tua tristezza, falla emergere..

Non possiamo però rimanere alle elementari per tutta la vita. Dobbiamo fare il salto ed andare alle medie ed alle superiori.

Inizia allora la fase complicata dell’osservazione. Così come alle medie comincio ad avere a che fare con tante materie ed aumenta il livello di responsabilità perché devo fare i compiti tutti i giorni così dovrò fare per le mie emozioni. Devo cominciare ad imparare cosa significa osservare, essere testimoni e ricordarmi di me stesso.

Questo significa che tra me e le emozioni comincia a costruirsi un io centrale che osserva come fosse al cinema e non si sente più l’emozione stessa, non si identifica. E riesce allora a provocare degli stati differenti, un attrito un fuoco che mette in movimento delle trasformazioni. In presenza, in ricordo di chi sono riesco a rompere una catena meccanica fatta di abitudini neurali ed associazioni chimiche.

Quello delle medie e delle superiori è un lavorone!

Ma il bello deve ancora venire. Perché non solo possiamo lavorare con il testimone sulle emozioni ma possiamo trasformarle e creare un corpo per l’anima. Attraverso il lavoro precedente (che in alchimia viene denominato nigredo) le emozioni prendono un’altra densità e divengono atomi leggeri. Entriamo così in connessione con il cuore (che a sua volta è direttamente connesso all’anima). E le emozioni divengono superiori, positive, trascinanti.

Siamo laureati possiamo gestire il nostro vissuto emozionale, sappiamo dare l’energia che serve al momento giusto. E’ un potere enorme che vale la pena acquisire.

A Roma al prossimo incontro del laboratorio di leadership parleremo e fare delle esercitazioni proprio sulle emozioni. C’è ancora un posto massimo due clicca qui per informazioni dettagliate https://www.smore.com/n4kq6-scuola-pratica-di-leadership-a-roma.

 

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Problemi? Quali problemi?

Gli ultimi due giorni sono stato assalito da due subdoli nemici interiori: la paura ed i problemi (le preoccupazioni).

La paura è quella della burocrazia e che si avvicina in qualche modo a quella del fallimento. I problemi sono di piccola entità nonostante questo fastidiosi.

Ho deciso di lavorare su entrambi gli aspetti. Mi sono confrontato con mia moglie, ho riflettuto ed ho preso in mano il libro più importante che ho in casa(oltre naturalmente i Vangeli) IL POTERE DI ADESSO DI ECKART TOLLE. C’erano tutte le risposte che mi attendevano.

crisi

La paura? Qualsiasi essa sia implica il non essere presenti perché ci proietta prevalentemente nel futuro o nel passato. La paura è una aspettativa che non ha fondamento nel reale. E’ sicuramente frutto della mente e dell’ego. Se ho paura è perché mi immedesimo con il dolore e con la mente e non  sono nel presente. La radice di tutte le paure è la paura della morte. E’ come se io desiderassi in qualche modo inconsciamente essere nel dolore.

Come fronteggiarla? In realtà non va fronteggiata…va osservata sforzandosi di recuperare la presenza. Soltanto attraverso la presenza potrà dissolversi completamente.

Quanto ai problemi? Non esistono. Ossia non esistono se vivo nel presente. Nel presente posso affrontare emergenze, anche situazioni pericolose  ma non avrò problemi né tantomeno preoccupazioni.. I problemi sono un qualche cosa che sto creando io preoccupandomi di ciò che non è mai avvenuto e che sarà forse…ora non c’è, in questo momento quelle cose non ci sono. E se vivo nel presente non ho problemi. Ancora una volta quindi siamo di fronte ad artifici della mente e dell’ego.

Facci caso quando cominci a pensare ai tuoi presunti problemi sei completamente proiettato avanti e crei fantasia immaginative negative. I problemi prendono vita con le costruzioni mentali. se esci da questi film i problemi non esistono ed esiste solo ciò che c’è da risolvere ora. Tutto ciò che tu puoi fare è adesso. E man mano che si presenteranno cose da fare o urgenze le affronterai nel presente e non nel futuro della tua mente.

Buon lavoro

 

 

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Lo scopo? Una vita di significato

Brano tratto da IL MOMENTO QUANTICO- risalire dopo aver toccato il fondo- Luigi Miano- Edizioni Lalbero-2012

Noi esseri umani siamo destinati a darci uno scopo, a dare un significato profondo alle nostre esistenze.

Sono certo che anche tu abbia uno scopo che possa trasformare la tua esistenza.

Sono certo che occorra dargli voce, riscoprirlo e farlo riemergere.

Sono sicuro che nel tuo cuore, in fondo al tuo cuore, ci sia una saggezza antica sia ti dica esattamente cosa fare della tua vita.

Scoprirai lo scopo con l’ascolto, da quel momento avverranno delle cose incredibili nella tua esistenza, avrai fatto più della metà del tuo cammino.

Scoprirai che il viaggio è più interessante della meta.

Cambierà per sempre la tua visione del mondo, della vita, di te stessa/a, il tuo rapporto con Dio, con la natura.

Lo scopo della vita è una vita che abbia un significato.

Dare un significato alla vita può sortire follia

Ma la vita senza significato è la tortura

Dell’irrequietezza e del desiderio vago

È una nave che anela il mare oppure lo teme

Edgar Lee Master

 il-momento-quantico

Noi abbiamo tutti gli strumenti, talenti e qualità per perseguire la nostra missione.

Il nostro vero scopo sarà collegato al servizio degli altri, dell’umanità. Qualsiasi cosa tu decida di essere e fare il servizio manifesterà il tuo entusiasmo (il Dio dentro di te).

Lo scopo va cercato in fondo al cuore. Perché il cuore?

Perché il cuore ha un campo elettrico sessanta volte più potente delle onde cerebrali e un campo magnetico 5000 volte più forte del cervello.

E’ il punto di collegamento tra essere umano e universo.

Cerca le tue risposte sempre nel tuo cuore. Sentirai quando sei sulla strada giusta perché il tuo cuore pomperà a meraviglia ed espanderà il suo potere a tutto l’organismo. E gli altri sentiranno il tuo potere magnetico quando sei dentro lo scopo e il significato della tua vita. Prova a parlarne con gli altri, rimarranno incantati dalla forza dei tuoi racconti. Diventerai un magnete vivente. Vivi nel cuore lo scopo della tua vita e cercalo in questo piccolo magnifico muscolo.

CONTINUA SU IL MOMENTO QUANTICO – risalire dopo aver toccato il fondo- Edizioni Lalbero

COME ACQUISTARLO?

Puoi ordinare il libro all’editore direttamente avendo il 5% di sconto e senza spese di spedizione basta inviare una mail all’indirizzo  ORDINI@EDIZIONILALBERO.IT

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LE SCUSE PIU’ DIFFUSE

Dopo aver letto lo splendido libro “Niente scuse” di uno dei mie autori preferiti (sono due/tre) Wayne Dyer ho raccolto alcune delle scuse più radicate nelle abitudini delle persone.

Sono quelle scuse che trattengono gli esseri umani rispetto ad una loro evoluzione su questa terra e quindi estremamente invalidanti, limitanti. Vediamo insieme quali sono:

1) E’ MOLTO DIFFICILE, CI VORRA’ TROPPO TEMPO

Ti rendi conto di quanto queste affermazioni siano generalizzanti? E’ molto difficile rispetto a chi, a cosa? Ci vorrà troppo tempo rispetto a quale tempo, troppo perchè? E’ molto difficile ti fa rimanere nel ristretto mondo della razionalità eccessiva e realismo radicato e pessimistico. Se cominci ad entrare nel modno delle possibilità cambierai la prospettiva. Ed ora ti pongo le due domande fatidiche di Dyer:

COME TI SENTIRESTI E COME SAREBBE LA TUA VITA SENZA QUESTA SCUSA?

2) LA MIA FAMIGLIA NON APPROVEREBBE

Tu sei convinto che la tua famiglia è più felice di vedere una persona che si intristisce ogni giorno di più e vive una vita che non gli appartiene? Pensa un attimo a te stesso/a nel pieno della realizzazione dei tuoi sogni, mentre stai vivendo la vita dei tuoi sogni. E pensa di comunicare il tuo entusiasmo, la tua gioia di vivere ai tuoi genitori. Come pensi che reagirebbero? Pensi che non ti vogliano felice?

COME TI SENTIRESTI E COME SAREBBE LA TUA VITA SENZA QUESTA SCUSA?

3) NON SONO ABBASTANZA FORTE/INTELLIGENTE

Veramente ritieni di non avere risorse sufficienti a poter portare avanti i tuoi scopi ed i tuoi progetti? E’ mai successo che nella tua esistenza tu abbia svolto qualcosa o portato a termine un progetto nel migliore dei modi? Sei stato grande in quell’occasione? Potresti esserlo anche stavolta? Ricordati tu sei un genio se sei in contatto con la tua vera autenticità.

COME TI SENTIRESTI E COME SAREBBE LA TUA VITA SENZA QUESTA SCUSA?

4) NON HO L’ENERGIE ED IL TEMPO SUFFICIENTE

Wayne Dyer ha circa 72 anni e continua a scrivere libri a tonnellate, fare conferenze in giro per il mndo, fa ogni giorno sport e si mantiene in grande salute. A volte mi immagino a 90 anni a fare conferenze e corsi di formazione. L’energia ed il tempo sono legati intimamente al nostro vero, autentico scopo della nostra esistenza.

COME TI SENTIRESTI E COME SAREBBE LA TUA VITA SENZA QUESTA SCUSA?

Non credete nè rifiutate alcuna cosa perchè altre persone, o categorie di persone, l’hanno riifiutato o creduto. La vostra ragione è l’unico oracolo donatovi dal cielo.

Thomas Jefferson

Se avessi sentito gli altri, la gran parte delle persone che mi circondano, darmi suggerimenti o dirmi cosa avrei dovuto o non dovuto fare starei sempre allo stesso punto, depresso e desolato. Ho ascoltato sempre, anche nelle circostanze più avverse la mia autentica voce interiore, quella del cuore e dell’anima.

Luigi Miano

 

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