Gestione della realtà: alcuni principi dello specchio.
Mi accade un qualsiasi evento che io reputo negativo: io vorrei che accadesse qualcosa di completamente diverso.
Ecco che metto in azione l’ego o come la chiama Zeland l’intenzione interna.
Questo perché sono così fortemente identificato nello specchio, nel mondo e nella personalità falsa.
Ciò che il mondo sommerso crea e nel mondo sommerso è compresa anche l’anima, è ciò che realmente voglio e mi serve (fosse anche una malattia).
Se accetto e comprendo dentro di me il mondo vedendolo come una proiezione delle parti più profonde di me ecco che comincio a prendere consapevolezza delle parti nascoste.
Che succede con il tempo?
L’inconscio coincide sempre più con il vero sé ( o anima) e si discioglie. Io comincio a creare ciò che sento essere utile per me. Quindi ho una consapevolezza totale o quasi di tutto ciò che mi sta accedendo.
Altrimenti è una lotta continua.
Una intenzione interna che usa la forza per cambiare il mondo e lo specchio. E mi vado ad infilare sempre più nell’ego e questo crea tento conflitto e separazione. Il movimento contrario, verso l’unità, mi fa sentire in pace e sintonia con me stesso (o meglio la mia parte più profonda).
Partiamo da due capisaldi essenziali:
- Il mondo lo creo io
- Tutto ciò che accade nella mia vita mi serve ed è perfetto
E’ così difficile farsi attraversare da questi due principi? A quanto pare si, almeno nell’esperienza pratica. Serve tanto allenamento consapevole.
Ed è cosa sana inoltre come sottolinea Zeland non fissarsi sul mondo esterno, sull’ immagine rispecchiata ma andare a cercare l’unità di ragione ed anima dentro noi.
Fino a quando non c’è questa sintonia sarà molto difficile padroneggiare le leggi dello specchio.
Devo arrivare a sentire che qualsiasi cosa è dentro di me. Anche il peggiore dei serial killer..tutto è dentro. Non c’è un altro, non c’è un evento che accade e basta.
IO STO FACENDO ACCADERE, IO STO CAUSANDO L’EVENTO!