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Dobbiamo imparare a danzare con la paura

BRANO TRATTO DAL LIBRO “IL MOMENTO QUANTICO”, LALBERO EDIZIONI, 2012 di Luigi Miano

Il libro è acquistabile online qui http://www.macrolibrarsi.it/libri/__il-momento-quantico-libro.php

paura

 

In inglese paura si scrive fear e qualcuno ha anagrammato la parola in False Evidence Appearing Real, una falsa evidenza che appare reale.
Una bellissima frase di Franklin Roosvelt: «Non abbiamo nulla di cui aver paura tranne la paura stessa».
La paura è una nostra rappresentazione mentale riguardante un evento futuro.
La paura ci fa apparire spaventoso quello che è soltanto rappresentato nella nostra mente.
Cosa produce?
La paura produce schemi di pensiero negativi, rappresentazioni mentali depotenzianti e convinzioni che ci indeboliscono e ci privano di energia.
La paura è associata ad emozioni negative e quindi attrae proprio ciò che si teme ed a cui si pensa più intensamente.
La paura alimenta proprio ciò verso cui la indirizziamo. Stiamo dando linfa alle cose che vorremmo in realtà tenere lontano.
Come dice il grandissimo Napoleon Hill in La legge del successo, Gribaudi: «La paura ci blocca e ripone le nostre funzioni in un deposito frigorifero. Voi vi bloccate quando avete paura. Cosa è la paura? Solo un dire:  ho paura».
I nostri processi vitali rallentano, il sangue affluisce verso gli arti e viene quindi distolto dagli organi vitali compreso il cervello. Giustamente scrive Hill che le nostre funzioni vengono riposte in un deposito frigorifero.
Quindi siamo meno intelligenti e funzioniamo peggio.
Possiamo seriamente ammalarci.
La paura si può gestire e come?
Innanzitutto avvicinandoti con prudenza e rispetto proprio a quelle cose che temiamo. Come? Affrontandole, anche se a piccoli passi affrontandole.
Come dice Anthony Robbins dobbiamo imparare a danzare con la paura, accompagnarla con dei movimenti che siano armoniosi con essa.
Wayne Dyer sostiene che sia utile usare la curiosità nei confronti delle cose che temiamo maggiormente. La paura non  si fronteggia con le battaglie.
 

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La nostra ricostruzione interiore

Brano tratto da Sogno o son sveglio?, Luigi Miano, edizioni Sensoinverso.

Il libro può essere ordinato in edizione cartacea a ordini@edizionisensoinverso.it oppure in versione e-book a soltanto 4,49 su qualsiasi store online (Ibs, Mondadori, Lafeltrinelli etc.).

 

In questi giorni sto vivendo la demolizione e ricostruzione di un antico casale in pietra di mio suocero. Il casale risale alla fine dell’ottocento.

Il casale non è buttato giù tutto insieme ma un pezzo alla volta, in maniera molto prudente. I materiali originali sono conservati e catalogati per essere riutilizzati.

Ciò che è superfluo viene eliminato. Al vecchio si aggiunge il nuovo. Terminata l’opera di demolizione comincerà la fase di ricostruzione iniziando dalle fondamenta. Elevando progressivamente la struttura in tutta sicurezza. Questa immagine della casa distrutta e ricostruita mi porta all’idea della nostra ricostruzione interiore. Più volte mia moglie Laura, che è legata profondamente a quel casale, mi ha detto che la sua ricostruzione interiore va di pari passo con quella del casale.

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Quando abbiamo bisogno di ricostruire noi stessi attraverso la demolizione di ciò che è vecchio. Un pezzo alla volta conservando ciò che c’è di buono dentro noi stessi e ricominciando dalle radici, ricostruiamo noi stessi.

Tutto avviene in maniera graduale e cauta, rispettando criteri di sicurezza. Non si butta via tutto il materiale antico ma si riutilizza sistemandolo in maniera ottimale.

Adyashanti descrive questo processo meravigliosamente in la danza della vita:

“Non si tratta tanto di cercare la risposta giusta, quanto di spogliarsi completamente e di riuscire a individuare il superfluo, tutto ciò di cui si può fare a meno: è scoprire chi sei senza foglie. Noi esseri umani non le chiamiamo foglie ma idee, concetti, attaccamenti e condizionamenti”.

Questa fase è quella che Adyashanti chiama l’inverno spirituale che ci aiuta a spogliarci di tutto ciò che è superfluo sino a giungere all’essenza. E’ un lavoro fastidioso, doloroso e pesante ma assolutamente necessario per trovare autenticità.

Arriva una fase della nostra vita in cui siamo completamente in crisi e subiamo una o più cadute. E se comprendiamo che occorre fare i conti con noi stessi affrontiamo l’inverno spirituale. Diveniamo esploratori della nostra interiorità a caccia di tutto ciò che costituisce il nostro peso superfluo. Quell’enorme bagaglio della personalità e del subconscio che ci portiamo appresso dall’infanzia. I pensieri che ci ossessionano, i giudizi pesanti su di noi e gli altri, le convinzioni inutili, le idee fisse, le strutture mentali. Tutto ciò che è rigido, netto, radicato. I ruoli, le strategie, i progetti. Tutto quello che appesantisce il nostro cammino spirituale va buttato giù dall’aereo per non appesantire il volo.

Lavoro complesso, a cui si oppone naturalmente la nostra personalità rigida attaccata alle cose che conosce.

Ed allora fermati, stai nel silenzio, centrati nelle emozioni e chiediti la domanda più forte: Chi sono? E quale cammino sto compiendo?

Queste domande metteranno in discussione tutto ciò che hai pensato di conoscere per certo e le tue verità false salteranno in aria. E comincerà il cammino di vera gioia e di ricerca di Dio.

 

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Finalmente esce sogno o son sveglio?

Quattro anni fa avrei potuto tollerare una vita insopportabile turandomi il naso e accettando una tranquilla routine. Senza ansie, senza patemi, senza battaglie. La mia vita non avrebbe avuto il significato che in cuor mio sentivo ma… le cose sarebbero state molto più semplici.

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Sarebbe stata la vita ordinaria di un uomo qualsiasi verso la mediocrità.

Ho scelto l’ignoto e le strade in salita mettendomi sempre alla prova come non avevo mai fatto in passato. Ho scelto le strade ardite del cuore.

E poi ti chiedo: può la sicurezza giustificare l’aver immolato tutti i tuoi doni, talenti, capacità? Può essa giustificare l’annientamento della tua ghianda, il Daimon? E portare dritta verso insoddisfazione, infelicità e frustrazione? C’è una qualsiasi somma che possa giustificare tutto questo? E poi ti chiedo, la sicurezza esiste?

Tratto da Sogno o son sveglio acquistabile online su qualsiasi store in versione e-book oppure direttamente all’editore senza spese di consegna a ordini@edizionisensoinverso.it.

 

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