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Riprendiamoci ciò che abbiamo ceduto!

Siamo stati allevati senza alcuna percezione del nostro autentico, animico valore. Siamo stati misurati fin dalla culla sulla base di elementi materiali e comportamentali assolutamente privi di autenticità. Ci è stato insegnato da parte delle forme pensiero collettivo che ci sono persone talentuose (pochissime) che diventano le star e poi ci sono la gran parte che vivono costantemente nella mediocrità di pensiero, azione e parola. Abbiamo avuto una educazione cerebrale, mnemonica, basata sull’ingurgitare  tonnellate di dati che ci ha reso così poveri intellettualmente e creativamente e ci ha distolto dal credere che la nostra essenza sia nell’anima.E così abbiamo visto per decenni persone che gestivano il potere materiale e personale essere così distanti dalla vita da schiavi che andavamo (sotto condizionamenti fortissimi) a creare pensando che quello fosse l’unico modello di vita esistente. Il lavoro è diventato  la fatica che è servito per poter sbarcare il lunario e poi arrivare alla pensione. Una casa ce la siamo dovuti pagare con un mutuo pesantissimo che ha accresciuto ancora di più i nostri vincoli falsi. E non ci è mai venuto in mente che questo fosse un teatrino creato ad arte, una trappola letale per le nostre esistenze.La vita è divenuta una espressione di un incubo in attesa del termine.

Guerriero

Bene, è giunto il momento di riprenderci ciò che abbiamo ceduto e di vivere nel nostro autentico centro di gravità che risiede nell’anima. Siamo al punto di non ritorno: o riprendiamo a costruire una esistenza basata sull’espressione artistica e sul potere divino personale oppure possiamo totalmente lasciarci andare alla deriva di forze che ignoro dove possano condurci. Facciamo ora emergere i nostri progetti e sentiamo i talenti, i nostri swing interiori e l’assoluta unicità della nostra espressione autentica. Noi siamo capolavori autentici, pezzi unici, espressioni del divino.

Cosa sei in grado oggi di donare al mondo? Te lo sei mai chiesto? Cosa ti rende unico e divino? Quale sono gli elementi della tua autenticità che vibrano di gioia ed amore al solo pensiero di poter essere messi in condivisione? Cosa sei disposto a fare per il mondo affinché tu possa lasciare una traccia e donare qualcosa di unico? Cosa vibra in te quando ti poni queste domande? Lascia stare la ragione abbandonati al non pensiero, all’intuizione pure, cosa accade? Riesci a scorgere il tuo valore? Lo senti, lo vedi? Lo accetti, lo riconosci? Sei pronto a prenderti la responsabilità di sentirti meritevole di potere ricevere qualcosa in cambio? E cosa desidereresti ricevere in cambio di questo amore che sei pronto a riversare sull’umanità? Quale messaggio vuoi portare al mondo?

Con queste domande sto provando a spostare l’asse della tua esistenza. Dalla normale, comoda, spenta mediocrità ad un significato profondo scomodo ma illuminante, straordinario, entusiasmante. Ecco la nostra materia è l’entusiasmo.

Sposta l’asse della tua esistenza verso una connessione immateriale, divina basata su un continuo stato intuitivo che ti permette di sentire un senso antico di libertà interiore. Non temere di scorgere questa grandezza, questa valanga di amore ed energia scoppiettante. Questa è la vita e questo sarà l’insegnamento. Le scuole, gli educatori, i mentori sapranno insegnare proprio questi principi. Allora riusciremo ad uscire da questa mediocrità e tristezza che avvolge gli esseri umani.

Con il cuore

Luigi Miano

 

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IL TALENTO? CHE SPRECO

 Parole importanti di S. Suzuki:

 “Se tutti i genitori prestassero attenzione alla vera natura dei propri figli e fornissero loro un ambiente adeguato, tutti i bambini raggiungerebbero straordinari livelli di abilità. Spesso siamo portati a credere che il talento sia qualcosa che la natura dà, mentre è qualcosa che la natura sviluppa. L’uomo quando nasce è caratterizzato da una certa carica vitale, da una forza che animerà le sue facoltà: Nessuno può dire quanto abile sia l’uomo per natura. Il talento si conosce solo nella misura in cui viene sviluppato o sciupato.”

Come interpretate queste parole?

In tempi di crisi il dibattito sul talento è quanto mai attuale. Per molto, troppo tempo il talento si è ritenuta una benedizione dal cielo che da sola assicurava il successo personale e lavorativo.

Oggi si sta rivedendo questa vecchia credenza. Suzuki, che con la sua straordinaria testimonianza sul campo può essere titolato a fornirci indicazioni, vuole darci un messaggio estremamente ottimistico. Tutti gli uomini possono fare grandi cose purchè siano messi nelle condizioni di sviluppare, allenare le proprie abilità. Ed aggiungo di comprendere quali siano le loro potenzialità.

Richard Sennett, consigliere del Presidente Obama, alla domanda è più importante il talento o la tecnica risponde perentorio: “La tecnica. L’idea che pochi eletti siano dotati di eccellenza e che vadano ricercati e coltivati esclude la maggior parte delle persone che lavorano e questo è un terribile spreco di risorse umane. I geni non mi hanno mai interessato”.

Il genio? E’ colui che non solo non ha sprecato il proprio talento ma lo ha allenato sin dalla più tenera età. Ed ha trovato nell’ambiente domestico tutte le condizioni favorevoli. Vedasi la biografia di Wolfgang Amadeus Mozart. Il padre gli stava continuamente con il fiato sul collo sin dai tre anni. Mozart non è mai stato bambino non ha avuto la possibilità!

In fondo ribaltare la concezione secondo cui grandi cose sono riservate a pochi eletti significa ricominciare a credere nelle capacità dell’uomo, ed in tempi di crisi è un messaggio di forte speranza.

Liberiamoci quindi dai preconcetti, dalla convinzione collettiva che non si possa divenire talentuosi a meno che non ci sia una predisposizione naturale che pochissimi eletti hanno. Questa è una concezione che ha fatto comodo a molti, perchè dietro il talento c’è fatica, energia, disciplina. E’ per questo che la missione di divenire dei talenti è riservata a pochissime persone al mondo, perchè occorre resistenza, forza morale ed una motivazione straordinaria!

 

Tu cosa ne pensi?

Con il cuore Luigi

 

 

 

 

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IL POTENZIALE ED IL TALENTO

 

Sto frequentando un corso di specializzazione in coaching che costituisce e costituirà una delle esperienze formative più importnati della mia esistenza. Il corso è tenuto da uno dei massimi esperti di coaching in Italia il Dr. Luca Stanchieri ( http://www.ilcoaching.it/index1.php?aid=5&a_type1). Luca non è solo un esperto, un coach, un intellettuale e pensatore, è un maestro come ce ne sono pochi in circolazione.

Proprio da questo corso è venuto fuori il discorso del potenziale dell’essere umano ed il talento. Premesso che la nostra società ha represso per almeno 2 secoli il potenziale umano ed ha concentrato il focus sui difetti dell’individuo. Basti pensare al sistema scolastico.

Il potenziale dell’essere umano risiede nei punti di forza. Il potenziale umano è energia indirizzata verso uno scopo ben preciso, verso la realizzazione del benessere e della felicità. Può suonare strana questa affermazione, può sembrare teorica, questo perchè siamo cronicamente abituati a vivere al di sotto delle nostre possibiltà.

Questo in alcuni casi può causare sofferenza. Diventiamo come una pentola a pressione a cui non si permette di far fuoriuscire il vapore, siamo energia concentrata repressa!

Pensiamo solo nel campo lavorativo tutte le conseguenze che causa ciò. frustrazioni, malesseri, repressioni etc…

Tendenzialmente dove c’è dolore, dove c’è sofferenza ci sono dei potenziali repressi e frustrati. Il dolore può essere il nostro trampolino di lancio verso un cambiamento. L’alternativa è rassegnarsi e andare avanti tendendo a campare..STIAMO RINUNCIANDO ALLA FELICITA’.

Possiamo poi avvicinarci al lamento quotidiano, ad una visione della esistenza così pessimistica e rassegnata da rinunciare a qualsiasi desiderio. A tal proposito stiamo lontani da chi si lamenta perchè è peggio di un appestato, contagioso..specializzato nel rovinare l’umore altrui e contrario a qualsiasi prospettiva costruttiva.

ALLORA E’ QUESTIONE DI SCELTE? SI SIAMO NOI CHE SCEGLIAMO UN APPROCCIO ALLA VITA RESPONSABILE OPPURE NO!

Sviluppare il potenziale, sviluppare i punti di forza è come allenare un muscolo, è una ginnastica specifica e mirata. Non richiede miracoli ma consapevolezza, focus e dedizione.

Altra cosa naturalmente il talento. Essere talentuosi in qualcosa significa differenziarsi, diventare tra i migliori, essere per qualche aspetto unici, spiccare tra la massa. QUI CAMBIA IL DISCORSO, BISOGNA SPORCARSI NEL FANGO! E SONO POCHISSIMI QUELLI DISPOSTI A FARLO..Anche qui, come nel caso del potenziale, parliamo di allenamento, ma è l’addestramento dei Marines Americani.

Colui che aspira a diventare scrittore di successo deve leggere 1 libro al giorno! Io che aspiro a divenire un trainer e coach di successo, non uno qualsiasi, ho bisogno di un addestramento durissimo, continuativo, qualitativo e quantitativo che richiede un dispendio di risorse notevolissimo.

Per divenire talentuosi occorre pagare un prezzo salatissimo. Fa parte del gioco.

Come potete notare ancora una volta, mi ripeto, è questione di scelte, di decisioni. Siamo noi al timone della nostra esistenza e siamo liberi di decidere la rotta. Vogliamo addormentare o lasciar morire il potenziale? Vogliamo allenarlo? Vogliamo addestrare i talenti?

A voi la scelta.

Con il cuore

Luigi Miano

 

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