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Facebook? Che schiavitù..

Ogni tanto mi ritrovo a fare il punto sull’uso dell tecnologia. Probabilmente lo faccio in coincidenza dei periodi in cui ho delle crisi di rigetto a causa dell’abuso. Io credo che internet, le e-mail, i social network, i blog sono strutturalmente e funzionalmente creati per portare alla dipendenza i fruitori.

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I questi giorni in cui non scrivo, non aggiorno i miei profili, mi rendo conto di alcune cose:

  • Se non scrivo continuamente sul mio blog perdo visite;
  • Se non scrivo continuamente sulla pagina Facebook e finanzio la pubblicità la pagina ha un crollo verticale in termini di visibilità;
  • Se non compaio continuamente anche comunicando il nulla..per la rete non esisto;
  • La mia mailing list andrebbe tenuta attiva anche se non ho nulla di rilevante da scrivere

Insomma è un gran lavoro! Potrebbe essere sufficiente questo a trascorrere la mia giornata lavorativa.

Ma qual’è la mia missione? Quali sono le cose in cui riesco meglio? Non di certo gestire la comunicazione su internet. Certo scrivere mi appassiona ma non farlo quando non vorrei farlo..Altrimenti diventa un’attività di routine priva di passioni ed amore. E’ qualcosa di meccanico. Eppure il web ci richiede questa meccanicità e freddezza. Conta più l’apparire in ogni modo piuttosto che avere qualcosa di urgente e rilevante da comunicare.

Questo meccanismo non mi appartiene perché io voglio usare la tecnologia e non desidero che sia essa ad usarmi..e mi sembra che il processo si stia invertendo.

Ormai non si usa neanche più il telefono ma soltanto le e-mail o addirittura i messaggi di Facebook che sembra stiano soppiantando il mailing. Tutto passa dai social: pensieri, opinioni, azioni, foto di vita vissuta, messaggi.

Le mie sessioni di coaching si svolgono per la gran parte su skype. da un lato riesco a gestire le sessioni con persone meravigliose che si trovano sparse in tutta Italia dall’altro mi manca qualcosa di profondo. Mi manca l’essenza delle relazione!

Ormai Facebook sostituisce la vita in carne ed ossa, sembra che si possa fare a meno di incontrarci realmente tanto siamo lì sopra a digitare compulsivamente  a volte anche di questioni importantissime!

Non sto condannando questi strumenti di cui faccio largo uso, sto semplicemente analizzando l’abuso, l’eccesso, l’invasività, la contaminazioni delle relazioni.

Ho deciso che starò un mese senza p.c. Qualcuno mi dice bravo, qualcuno non capisce, qualcun altro mi sussurra che non potrebbe farlo. Io posso farlo perché decido di farlo! Un mese senza internet, posta elettronica, facebook e quant’altro.

Io sono certo che chiunque possa decidere di affrontare una decisione del genere. Se lo faccio io puoi farlo anche tu!

 

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LE AMICIZIE VIRTUALI DI FACEBOOK E..

 

Diversi anni fa mi occupavo di vendite ed avevo la necessità di incontrare le persone fisicamente.

Usavo Internet poco, molto poco ed era per me uno strumento di conoscenze e basta.

Spostatomi negli ultimi anni in un ufficio le cose sono cambiate non poco. Ho dovuto per necessità sfruttare la rete come non avevo mai fatto. Primo passo? Creare un blog e poi essere visibile sui siti che contano. E poi iscrivermi ai social network. Ed ancora essere presente su tutte le comunità virtuali che diano visibilità. Insomma Internet è divenuto un mio organo vitale.

 

Con il tempo mi sono reso conto di aver sviluppato una certa attitudine alla dipendenza da Internet e compagnia bella. Con il tempo mi sono accorto che privato della connessione internet per un certo periodo di tempo andavo incontro a delle crisi da astinenza (come i drogati). Mi sono reso conto che ho cominciato a privilegiare la posta elettronica a qualsiasi altro contatto.

E ti dico sinceramente che la cosa mi piace e mi è piaciuta poco! Abituato al contatto fisico. Estroverso, empatico e bisognoso di relazioni reali ho cominciato a provare disagio. 

Ho notato poi alcune cose molto interessanti. Che ci sono molte persone che hanno sviluppato sulla rete una sorta di alter ego che sembra quasi assorbire la loro identità reale. Che moltissime persone hanno difficoltà a staccarsi dal virtuale e passare al reale. Che i social network divengono un rifugio sicuro per proteggersi dalle intemperie della vita reale. Che si fa gara ad avere più “amici possibile su facebook. Che si è molto portati ad esibirsi sui social network..

E poi ho notato che il marketing si sta spostando sulla rete prepotentemente. E che molte persone campano soltanto di attività on line ed hanno soltanto contatti on line con il prossimo.

Una vita virtuale almeno in parte.

Non  mi fraintendere io sono un  grande grande fruitore di internet che mi ha dato tanto in questi anni. Ma cerco anche una via equilibrata.

A brevissimo potrò uscire da questo ufficio ed incontrare le persone, guardarle negli occhi, ascoltarle. Potrò ricominciar un marketing fatto di relazioni fisiche (finalmente!). Questa idea mi fa stare meglio. Negli ultimi anni mi sono sentito schiacciato da Internet, da questi contatti virtuali esclusivi. Soltanto le mie giornate formative d’aula ed i contatti di coaching mi hanno restituito la forza di una relazione autentica. E che Dio benedica il potersi guardare negli occhi, toccare, sentire le emozioni. Che meraviglia..

Internet non è il mio mondo ma mi è stato necessario e continuerà ad esserlo. Lo reputo uno strumento meraviglioso. Non è la mia vita nè mai lo sarà.

Ultimamente mi è capitato tra le mani un numero di Focus in cui un ricercatore dell’Università di Harvard parlava della influenza sociale sulla rete. Sembra che in base ai suoi studi l’influenza sociale sui social network e ecompagnia bella abbia un impatto decisamente minore di quanto possa avere una bella chiacchierata con un amico (reale) o con un parente o collega. Insomma non sarà di certo Facebook a soppiantare le relazioni fisiche. Nè potranno gli strumenti pioù evoluti di marketing on line sostituire mai la bellezza della vendita fisica.

Quindi come sostiene Tom Peters nel suo splendido libro “Le piccole grandi cose” ( http://www.ibs.it/code/9788820048600/peters-tom/piccole-grandi-cose.html) bisogna alzare il sederino dalla scrivania e girare. Bisogna schiodarsi dalle sedie e conoscere, parlare e sopratutto ascoltare la gente!

Fammi sapere cosa ne pensi.

Un saluto

Luigi

 

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LASCIA IL PC ED INCONTRA LE PERSONE FISICAMENTE!

Sto leggendo un libro “diverso” dagli altri, accattivante, affascinante: Jeffrey Gitomer “IL LIBRETTO DELLE RELAZIONI”.

C’è una massima del libro che mi ha particolarmente colpito, che Gitomer cita come massima universale dei rapporti:

L’unica differenza tra dove sei adesso e dove sarai tra un anno alla stessa ora sta nelle persone che conoscerai e nei libri che leggerai“.

Per quanto riguarda i libri, chi mi segue sa ormai della mia patologia conclamata per i libri e la lettura. Ognmi mio post trae ispirazione da quanto sto leggendo in quel momento. I LIBRI SONO SAPIENZA, LA SAPIENZA E’ CRESCITA., la conoscenza è potere. Mettete sempre tra le vostre priorità di investimento i libri!

A questa massima aggiungerei solo: i corsi che frequenterai, perchè la formazione è INDISPENSABILE.

E veniamo alle relazioni che sono a mio parere il crocevia della nostra esistenza. Qualsiasi attività decida di intraprendere le tue relazioni si riveleranno cruciali per il successo. E mettiamo subito un bel paletto: Internet, facebook, marketing on line tutto bello, tutto utile…ma poi fondamentalmente devi alzare il c…ed andare ad incontrare le persone.

SI HAI CAPITO BENE: INCONTRARLE FISICAMENTE!!!

NON C’E’ CAMPAGNA DI MARKETING ON LINE CHE TENGA DI FRONTE AL POTERE DI UNA RELAZIONE FISICA!

Nonostante tutto oggi abbiamo bisogno di questo..non illudiamoci che basti un pc!

Non interpretare il concetto di relazioni come il solito sinonimo di lobby, scambi di favori nel senso peggiore, raccomandazioni. Relazioni nel senso più pulito del termine!  GIOCA PULITO, SII TE STESSO, AMA INCONTRARE GLI ALTRI E SARAI RIPAGATO.

E ricalcando Kennedy: NON PENSARE A QUELLO CHE GLI ALTRI POSSONO FARE PER TE MA A QUELLO CHE TU PUOI FARE PER GLI ALTRI.

Citando Gitomer: “Fai quello che hai promesso di fare (a te stesso ed agli altri). Offri valore. Coltiva rapporti. Fallo anche quando non ti serve niente in cambio.”

Ho fatto vendita per diversi anni, vendevo prodotti altrui, vendevo cose di cui a volte non percepivo il valore. Non provavo un piacere immenso nel fare questo.

Oggi vendo me stesso, le mie idee, la mia professionalità:

OGGI QUANDO INCONTRO PERSONE CHE SIANO LEGATE AL MIO PROGRESSO, AI MIEI SOGNI PROVO UN PIACERE IMMENSO. Starei ore a conversare..e questo ti assicuro può fare la differenza!

Considera quindi un piano di azione quotidiano per incrementare la qualità e la quantità delle tue relazioni, e fammi sapere.

Con il cuore.

Luigi

 

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LA PIAZZETTA VIRTUALE DI FACEBOOK

facebookDigitiamo la parola facebook su google: 862.000.000  di risultati!

E’ il fenomeno sociale del momento, se ne parla se ne scrive in tutte le salse. E’ difficile quantificare anche il numero di iscritti ( ho sentito parlare di 300.000.000). Non mi interessa ammorbarvi con interpretazioni sociologiche che troverete facilmente sul web ( http://www.usabile.it/blog/facebook-e-la-psicologia-dei-social-network), o di psicologia sociale che risulterebbero alquanto complesse o forse inutili. Sinteticamente cercherò di dare una spiegazione in quanto utente e comunicatore al boom del fenomeno. Io uso FB ma non lo amo. Ogni tanto mi incuriosisce, mi infastidisce a volte, sempre meno mi diverte. Non sono dipendente da esso e potrei farne tranquillamente a meno.

F.b. ha avuto una grandissimo successo in primo luogo perchè è semplice da usare, non richiede installazioni ma una semplice registrazione, è sempre disponibile ed intuitivo. Queste sono le spiegazioni IMMEDIATE dal punto di vita tecnologico. Veniamo ora agli aspetti sociali senza montare teorie che complichino eccessivamente le cose. Ci piace perchè appariamo e soddisfiamo così  la nostra parte narcisista che richiede un riconoscimento sociale. Il fatto di mostrarci in quello che facciamo ( non in quello che siamo ), soddisfa dei bisogni ancestrali narcisistici di esibirci  e di essere apprezzati.( http://www.focus.it/sesso__comportamento/news/Tutti_narcisi_su_Facebook281002_1511.aspx). In fondo  F.B. può essere considerato una platea virtuale in cui ognuno interpreta un ruolo o indossa una maschera sociale. Secondo punto a mio parere determinante è il grande voyerismo che caratterizza l’umanità. F.B. è da questo punto di vista la piazzetta paesana in cui tutti si fanno i cavoli di tutti. Hai visto tizio, non è più fidanzato! Ma lo sai che Caio ha pubblicato una foto…Quanto ci piace sapere degli altri! In fondo se il Grande Fratello continua ad avere successo un motivo ci sarà.

Ora passiamo agli aspetti della comunicazione, ma Facebook agevola una comunicazione interpersonale reale? A mio parere no. La comunicazione è spersonalizzata, frammentata, compulsiva. Molte volte priva di contenuti, si scrivono tante cose ma andando a stringere non si ha un obiettivo comunicativo.(http://www.tecnoetica.it/2008/10/25/sociologia-di-facebook-ovvero-perche-facebook-ha-cosi-tanto-successo)

Siamo interessati a sbirciare l’altro superficialmente ma non realmente a conoscerlo. Però la piazzetta virtuale può farci sentire meno soli, vedere l’elenco dei nostri amici virtuali ci inorgoglisce. E poi ho letto da qualche parte che Facebook offre una visione semplicistica delle relazioni dividendo l’umanità in amici/non amici ( buoni e cattivi) che piace molto. Lo sappiamo tutti che le cose nella vita reale sono molto più complicate.

Sono certo che alla fin fine chi è veramente contento di F.B. sia il suo ideatore Mark Zuckerberg ( nato il 1984 ) che si ritrova a gestire un impero (1 miliardo e mezzo di dollari). Un tesoro di dati che gli assicureranno ricchezza per i prossimi anni. A meno che…

Buon Facebook a tutti.

Luigi

 

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